Ansia: prenderne coscienza per guarirne

Ansia: prenderne coscienza per guarirne

 

Devi imparare a gestire l’ansia. Quante volte hai provato a dirlo a te stesso?

Beh io molte volte.

E tutte le volte, la domanda che rimbombava nella mia testa era “Come diavolo si fa a gestire l’ansia quando hai l’ansia?”

Con il tempo però ho imparato che è proprio il non gestirla che fa aumentare i problemi. Perché più non la gestiamo, più ritorna, sempre peggio.

Da dove deriva l’ansia?

Esistono tanti tipi di ansia, e solo un bravo psicologo o terapeuta può aiutarci a risalirne all’origine e soprattutto a risolverne il problema.

L’ansia può derivare da centinaia di migliaia di situazioni. L’ansia può derivare dall’attesa di qualcosa, dal non sentirci all’altezza di una situazione, dall’avere paura. Paura di fare una brutta figura, paura della prestazione, paura di fallire, paura di alcune persone, paura di rivivere ciò che abbiamo già vissuto.

L’ansia può essere presente, derivante dal passato o proiettata verso il futuro.

L’ansia può derivare da un trauma che abbiamo vissuto, da qualcosa che non abbiamo superato, o da uno shock di cui non ci siamo ancora resi conto. L’ansia può derivare da come siamo stati trattati dalle persone.

L’ansia è uno stato emotivo e fisico

Collo rigido, e spalle pesanti. Nervi tesi, dolori articolari e muscolari. Sono solo alcuni dei sintomi che l’ansia può portare. In talune persone prende al petto facendoti sentire un senso di soffocamento terrificante. In altri casi prende lo stomaco portandoti a malesseri digestivi, gastriti acute che poi diventano croniche. Altre volte ti prende l’intestino costringendoti ad andare in bagno decine di volte al giorno, o viceversa ti blocca completamente. Altre volte prende la testa, come emicrania o senso di svenimento. Ma ci sono tantissimi altri sintomi.

E’ necessario non sottovalutare mai questi segnali ma è importante osservarsi e capire quando il problema sta diventando ingestibile e abbiamo bisogno di aiuto.

Non sempre riusciamo però a rendercene conto da soli, e spesso tendiamo ad allontanare chi cerca di farcelo presente. Perchè l’ansia è un problema serio e il fatto che gli altri se ne accorgano è un po’ come sentirsi invasi nella propria privacy. In fondo non ci sentiamo bene con noi stessi, figuriamoci se è qualcun altro a farcelo notare.

Quando è necessario intervenire?

Quando ci rendiamo conto che l’ansia prende il sopravvento nella nostra vita e nella nostra quotidianità. Quando la notte, ci stendiamo nel letto e non riusciamo a dormire perchè i pensieri ci piombano addosso come macigni finendo per farci vivere di insonnia e angoscia. Quando abbiamo pensieri nocivi, ricorrenti e deleteri. 

Nel momento in cui ci troviamo in quelli che io chiamo “pensieri a spirale“. Io li visualizzo così, come una spirale, un vortice in cui girano e rigirano, sempre gli stessi, per ore, per giorni che diventano settimane e mesi. Pensieri che diventano fissi, di una terribile compagnia quotidiana. Non riusciamo ad uscirne, e più li vogliamo scacciare, più loro sono lì, e ridono di noi perchè siamo totalmente in loro balia, e nonostante ci impegniamo al massimo non riusciamo a mandarli via.

Quando troppo spesso non ricordiamo cosa facciamo nelle nostre giornate, non solo quando siamo da soli, ma non ricordiamo nemmeno le conversazioni con gli altri, non riusciamo a tenere il punto di quello che è avvenuto in una riunione di lavoro, ci dimentichiamo di fare le cose più banali. 

L’ansia ci blocca, ci blocca i pensieri, le emozioni, il corpo, e la vita.

Come guarire?

In questi casi, il mio consiglio è e sarà sempre di rivolgersi a un bravo professionista, al vostro medico, al vostro psicologo o terapeuta. 

Non dobbiamo aspettare che i sintomi diventino gravi prima di intervenire. Quando ci accorgiamo che non riusciamo più a uscire da soli da una situazione, che l’ansia ci sta impattando le nostre relazioni, il nostro modo di vivere e di essere, non dobbiamo permettere che ci trasformi in altre persone che non siamo e ci rovini il futuro. Nel momento in cui ai sintomi emotivi associamo i sintomi fisici siamo già avanti con la situazione e dobbiamo chiedere aiuto.

Non bisogna vergognarsi o avere paura di farlo. Le persone migliori si fanno aiutare, per continuare ad esserlo. Non sappiamo nella vita cosa ci possa succedere e una persona esterna è capace di darci metodi, strumenti e soluzioni al nostro problema per risolverlo e in ogni caso gestirlo quando dovesse ripresentarsi.

E poi?

E poi guariamo e impariamo a conviverci. Affidandoci a un percorso con un professionista, avremo incontrato una persona in grado di aiutarci ed essere sempre presente in quei momenti di vita dove l’ansia per qualche motivo diventa acuta e invalidante.

Esperienza personale

Imparare a gestire l’ansia lo considero come uno dei miei più grandi successi personali. Ho capito che ci sono persone che ne soffrono di più e altre meno. Alcune persone semplicemente la sanno gestire meglio, in maniera più naturale. Ma questo deriva dall’esperienza personale e dalla storia di ognuno. Spesso l’ansia tocca livelli di sensibilità assoluti e quando riusciamo a risalirne, vediamo oltre, oltre gli occhi, dentro l’anima delle persone. Impariamo a cogliere le sensazioni degli altri senza che ci sia più bisogno di parlare. Ne sentiamo il dolore.
Per chi come me fa più fatica a gestirla, sarà sempre un allenamento continuo. E di questo bisogna prenderne coscienza. Avremo periodi dove saremo in perfetta forma mentale, e tutto ci risulterà più facile. Ho imparato a godermi appieno questi momenti di equilibrio mentale, accettando che potrebbero presto passare, per poi ritornare in futuro. Ci saranno invece quei momenti dove per cause interne o esterne l’ansia ritornerà e dovremo aggrapparci ai nostri esercizi, al nostro allenamento. Una fatica micidiale 🙂  ma l’unica in grado di salvarci!

Cosa personalmente mi ha aiutata

  • Intraprendere un percorso con uno specialista
  • Imparare a dire cosa penso veramente
  • Comprendere che dobbiamo seguire la nostra strada anche se abbiamo tutti contro
  • Accettare il giudizio degli altri, e che sempre ci sarà qualcuno che ci giudicherà
  • Iniziare a praticare Yoga – l’unica disciplina che mi abbia veramente insegnato a respirare (e a farmi passare il dolore toracico)
  • Praticare giardinaggio e focalizzarmi sulle piante
  • Praticare attività manuali, creative, attive come dipingere o sistemare oggetti
  • Parlarne con le persone care, fargli capire che non è “solo ansia” ma è un vero problema che ci accompagna nella nostra vita
  • Stare a contatto con gli animali e accarezzarli
  • Guardare poca tv, pochi telegiornali, e film tranquilli prima di andare a dormire
  • Guardare centinaia di puntate di Friends per addormentarmi 
  • Disconnettermi e mettere il cellulare in stato “Aereo” in momenti quotidiani
  • Frequentare solo persone che fanno stare bene, lasciare indietro chi ci avvelena l’anima
  • Cambiare stile di vita (che può comportare cambiare lavoro, modo di essere, persone e posti che frequentiamo)
  • Fare l’opposto di ciò che l’ansia vorrebbe che facessi
  • Affrontare le paure, andarci letteralmente contro
  • Viaggiare e conoscere culture diverse
  • Ricordare le origini, e tornare alla terra 
  • Ringraziare ogni giorno, essere grata per tutte le piccole meravigliose cose quotidiane

Ma siamo nati così! E accettiamoci, in compenso possiamo dire di avere decisamente una sensibilità superiore (nel bene e nel male).

Non aspettare che i sintomi diventino gravi, rivolgiti al tuo medico o al tuo psicologo se dovessi riscontrare uno o più sintomi sopra citati.

 

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